Quando si parla del momento aperitivo, oggi spesso capita di associarlo ad un cocktail, ma solo di recedente questa abitudine è entrata a far parte dell’happy hour di alcuni italiani. Per molti anni, si è associato l’“apetime” a bevande analcoliche già pronte da bere.
Siete pronti a fare un viaggio indietro nel tempo? Andiamo!
L’onda lunga del no alcol: bevande analcoliche da inizio ‘900
Se il 1932 è l’anno del Campari Soda, un aperitivo già pronto da bere con gradazione di solo 10 gradi, sono gli anni ’60 che vedono la comparsa degli aperitivi analcolici come momento di consumo domestico: il Sanbitter è il primo, al quale segue il Crodino e tanti altri che s’ispirano alle gassate anglosassoni. La loro particolarità? Sono bevande frizzanti che hanno nel loro dna una caratteristica tipica dei prodotti liquoristici e dei cocktail made in Italy: il gusto dolceamaro.
Si diffondono quindi il Ginger, comunemente detto gingerino, utilizzato come stimolante dell’appetito e l’Acqua Brillante che diventa la versione italiana dell’acqua tonica.
Chinotto e Cedrata
Le due bevande che diventano il simbolo di questi anni sono il Chinotto e la Cedrata.
Il Chinotto nasce nel 1949: Pietro Neri decide di produrre e lanciare una bevanda che abbia lo stesso colore della Coca Cola, che inizia ad arrivare in Italia nel dopoguerra, ma con un gusto amaro, dato da chinotto ed erbe aromatiche.
Si diffonde rapidamente anche grazie all’inconfondibile bottiglia in vetro con il marchio Chin8 in rilievo, ma senza etichetta.
La Cedrata ha invece una storia che inizia a metà del ‘700 a Salò, grazie al frutto caratteristico del Lago di Garda: il cedro, l’agrume che somiglia ad un grosso limone. In un’antica spezieria si producevano medicamenti naturali e distillati, fra cui l’acqua di cedro ottenuta dalle spesse bucce di Citrus Medica. Dopo essere divenuta farmacia la proprietà passò al Marchese Tassoni, da cui prese il nome. Nacque così la mitica farmacia Tassoni che produceva uno sciroppo con aromi naturali del territorio a cui negli anni ’50 vennero aggiunti acqua e soda per creare la prima bibita pronta all’uso nella sua “dosa ideale”.
Solo a noi leggendo questa storia è venuta in mente la voce di Mina nella famosa pubblicità? Non abbiamo altro da aggiungere.
La variante vintage che non ti aspetti
E se queste notissime bevande diventassero degli estratti di frutta e verdura non gassati senza zuccheri né acqua aggiunta? Senza coloranti né conservanti? È realtà, è la Vintage edition di DimmidiSì:
- Il Chinotto: con gusto dal fascino retrò, ha un sapore amarognolo con succo di limone, chinotto, bergamotto e tamarindo.
- La Cedrata: dal profumo aromatico, sapore dolce e agrumato. Dissetante, davvero unica, con un colore brillante.
Pronti ad assaggiarli?