Dolce, esotico e benefico mango

Alla scoperta del mango, un frutto esotico, dolce e benefico.

Un frutto esotico che ha conquistato i nostri palati con la sua dolce e profumata polpa – il cui sapore alcuni paragonano a un mix tra ananas e albicocca – dalla consistenza simile a quella della pesca.

Parliamo del mango, frutto originario dell’Asia Sudorientale, poi diffusosi anche in Africa e in Sud America. Il maggiore produttore al mondo è l’India, dove l’albero di mango viene coltivato da almeno 4 millenni.

Ma perché è un bene portare il mango a tavola?

Fa bene perché

Oltre a essere gustoso, il mango ha proprietà antiossidanti – grazie ai polifenoli – e diuretiche. Se d’estate è utile per preparare il corpo all’abbronzatura, per via dei carotenoidi (che sono precursori della vitamina A), d’inverno ci aiuta a prevenire e curare malattie da raffreddamento, dal momento che contiene anche vitamina C.
Oltre alle vitamine già citate, vi si trovano anche vitamine del gruppo B, D, E, K e J e molti sali minerali, come calcio, fosforo, magnesio, potassio, rame e zinco.
La più grande ricchezza di questo frutto, però, è il lupenol, una sostanza efficace nell’inibire la proliferazione delle cellule cancerogene, in particolare nei tumori del pancreas.

Curiosità

Non tutti hanno molta dimestichezza con i frutti esotici, così potresti avere dei dubbi al momento della scelta del mango al banco frutta. Devi sapere che un mango maturo si riconosce perché cede sotto una leggera pressione delle dita e, inoltre, emana un buon profumo dal picciolo.

Una volta a casa, potresti ritrovarti di fronte a un altro dilemma: come si taglia il mango? Il taglio più diffuso è quello detto “a porcospino”, cioè a cubetti.

Ecco come fare: usa un coltello dalla lama liscia e affondalo verticalmente a metà del frutto, quindi gira intorno al nocciolo e poi aiutati con le mani per separare le due parti. Ora prendi una metà e “disegna” col coltello una scacchiera, quindi fai dei tagli verticali e poi orizzontali. Poi, spingendo dalla parte della buccia, rivolta la polpa verso l’esterno, ed ecco che vedrai comparire “il porcospino”. Infine, stacca i cubetti aiutandoti sempre col coltello.

Tra zuppe e bevande

È ormai di moda trovarlo in dissetanti frullati ed estratti, ma anche in cocktail trendy dal gusto tropicale. Ma non è finita qui: spremuto o a pezzi può diventare parte integrante anche di gustosi brunch o zuppe orientali. Un esempio? La zuppa Mumbai DimmidiSì: ispirata ad una ricetta tradizionale del centro e del sud dell’India, è una zuppa di ceci speziata, leggermente dolce e cremosa grazie al latte di cocco. Un sapore sopraffino per un’esperienza unica.